Gregorio
Nazianzeno
Prima Lettera al Presbitero
Cledonio
1.
All'illustrissimo fratello, il carissimo a Dio e compagno di sacerdozio
Cledonio, Gregorio invia i suoi saluti nel Signore.
2. Vogliamo sapere cos'è questa novità che
percorre tutta la Chiesa, per cui chiunque lo voglia, come sta scritto,
<< il primato che passa >>, si permettere di disperdere il gregge
così ben guidato e di depredarlo con assalti furtivi, o meglio con insegnamenti
ladreschi e assurdi. 3). Se, infatti,
quelli che or ora sono venuti da te avevano da rimproverarci qualcosa a
proposito della fede, neppure in tal caso avrebbero dovuto osare tanto senza
avvertirci. 4). Dovevano, infatti, prima
persuaderci o lasciarsi persuadere da noi, se è vero che si deve fare conto
anche di noi, che abbiamo timor di Dio, abbiamo sofferto in difesa della sua
parola e abbiamo giovato alla Chiesa: soltanto allora, se proprio lo volevamo,
potevamo proporre le loro novità, e, in tal caso, la loro prepotenza avrebbe
potuto avere anche qualche giustificazione.
5). Ma poiché la nostra fede è stata proclamata per iscritto e non per
iscritto, qui da noi e in paesi lontani, affrontando pericoli e senza correr pericoli, come possono gli uni
accingersi a siffatti comportamenti e gli altri tollerare tutto ciò senza
fiatare? 6). E non è ancora grave - per quanto grave esso
sia - il fatto che certuni istillino nelle anime più sprovvedute la loro
perversa dottrina; più grave è il fatto che costoro ci calunniano, gabellandoci per loro compagni di dottrine e
di pensiero. 7). Essi circondano l'amo con l'esca e per mezzo
di questo espediente compiono disonestamente quanto si sono proposti, e fanno
della loro semplicità, che ci induceva a guardarli fraternamente e non come se
fossero degli estranei, uno strumento per la loro malvagità. 8). Non solo, ma vanno affermando di essere
stati accettati dal sinodo dell'Occidente, a quanto mi risulta, mentre esso li
aveva precedentemente condannati, come tutti sanno. 9).
Se, dunque, quelli che seguono il pensiero di Apollinare furono
accettati, o recentemente o prima, ce lo dimostrino, e li accoglieremo in mezzo
a noi. E' chiaro, infatti, che questo è avvenuto ( se è avvenuto ) perché sono
stati in accordo con la retta parola, e, se è avvenuto questo, non può essere
diversamente. 10). E lo dovranno mostrare senza alcun dubbio per
mezzo del decreto sinodale o per mezzo di lettere di comunicazione: ché questa
è la norma dei sinodi. 11). Ma se queste
sono solamente parole e invenzioni per farsi belli e per procurarsi credibilità
presso la gente, grazie all'autorità delle persone, insegna loro a starsene
buoni e confutati. Noi pensiamo infatti, che questo comportamento si addica al
tuo modo di agire e alla tua retta fede.
12 . Non ingannino gli altri,
questi uomini, e non si ingannino essi stessi, ammettendo che l'uomo del
Signore, come essi lo chiamano, sia stato privo di intelletto, o piuttosto che
lo sia stato il Signore e Dio nostro.
13). Ché noi non separiamo l'uomo dalla natura divina, ma insegniamo che
ci fu un unico e medesimo, e che questi prima non era uomo, ma Dio e Figlio di
Dio solamente e anteriore ai secoli, senza unione con il corpo e con tutto
quello che appartiene al corpo;
14). Alla fine dei tempi è
divenuto anche uomo, che egli assunse per la nostra salvezza; passabile nella
carne, impassibile per la natura divina, circoscritto nel corpo, non
circoscritto nello spirito; 15). Inoltre
il medesimo si è fatto terrestre e celeste insieme, visibile e comprensibile
con l'intelletto, comprensibile e incomprensibile, affinché nella sua totalità
di uomo e Dio insieme, fosse riplasmato tutto l'uomo che era caduto sotto il
potere del peccato.
Maria Genitrice di Dio
16. Se
uno non crede che la Santa Maria sia genitrice di Dio, costui è separato da
Dio. Se uno crede che il Logos sia passato attraverso la Vergine come
attraverso un canale e non invece che in lei esso sia stato formato in modo
divino e umano, insieme - divino in quanto senza la partecipazione di un uomo;
umano, in quanto secondo la legge del parto - ,costui è parimenti ateo. 17).
Se uno pensa che sia stato formato l'uomo e che poi Dio lo abbia
assunto, è condannato. Perché questo non significa la generazione di Dio, bensì
il negare la generazione. 18). Se uno introduce due figli, uno che proviene
da Dio e dal Padre, e un secondo figlio che proviene dalla madre, e non uno
solo e il medesimo, possa costui ,perdere l'adozione a figlio di Dio, promessa
a coloro che credono rettamente. 19).
Ché due sono le nature, Dio e l'uomo, poiché nell'uomo vi sono l'anima e il
corpo; ma non si tratta di due figli né di due dei. Allo stesso modo, in questa
terra non ci sono due uomini, sebbene Paolo abbia così definito la parte
interiore e la parte esteriore dell'uomo.
20). E se bisogna esprimersi
concisamente, le sostanze da cui è composto il Salvatore sono una e un'altra,
dal momento che l'invisibile non è la stessa cosa del visibile e ciò che è al
di fuori del tempo non si identifica con quello che è soggetto al tempo, ma non
vi sono << uno >> e <<
un altro >>: non sia mai! 21). Le
due sostanze, infatti, diventano un essere solo per mezzo della loro
mescolanza, dato che Dio si incarna e l'uomo diventa divino - o comunque lo si
voglia definire. Io dico << una sostanza e un'altra >> nel
significato opposto a quello che si applica alla Trinità. Nell'ambito della
Trinità, infatti, vi è uno e un altro, perché non dobbiamo confondere le ipostasi,
ma non una e un'altra sostanza: una cosa sola, infatti, sono i Tre, e la
medesima, quanto alla natura divina.
22. Chi dice che nel Cristo la divinità ha operato
per grazia, come in un profeta, e che non è stata congiunta e unita secondo la
sostanza, possa essere privo dell'opera più alta, o meglio, possa essere
ripieno dell'opera opposta. Se uno adora
colui che è stato crocifisso, << sia anatema >> e sia e sia
classificato insieme ai deicidi. 23). Se
uno dice che Cristo è stato giudicato degno della adozione a figlio di Dio in
seguito alle opere da lui compiute o dopo il battesimo o dopo la sua
risurrezione dai morti, come quegli dei intrusi che i pagani si inventano,
<< sia anatema >>. 24).
Quello che ha avuto inizio o progredisce o riceve la perfezione non è Dio,
anche se dice così per il fatto che Cristo si è manifestato gradatamente. 25). Se uno dice che adesso Cristo ha deposto
la carne e che la natura divina si è spogliata del proprio corpo, e che tale
natura non è e non verrà insieme con la carne assunta da Cristo, possa costui
non vedere la gloria della parusia. 26).
Dov'è, infatti, il corpo, ora, se non insieme con colui che lo assume? Non è
certamente riposto nel sole, secondo le scempiaggini insegnate dai Manichei, i
quali vorrebbero onorarlo con questo disonore;
27). e nemmeno si è diffuso e dissolto nell'aria, come si verifica ,per
,la voce o come svanisce un profumo o come balena il lampo, che non si
ferma. 28). Dove mettiamo allora le
parole della Scrittura, che egli sarebbe stato toccato dopo la risurrezione e
che un giorno sarà visto da coloro che lo hanno trafitto? Certo, la natura
divina di per sé è invisibile! 29). Ma
verrà insieme con il suo corpo (questa è la mia interpretazione),e verrà così
come fu visto dai discepoli sul monte, o si mostrò loro, allorquando la sua
natura divina aveva un'enorme preponderanza sulla sua carne. Come stiamo
dicendo questo per respingere certi sospetti nei nostri confronti, così le
parole precedenti sono state da noi dette per confutare questa nuova dottrina.
30. Se qualcuno viene a dire che la carne di
Cristo è discesa dal cielo e che non ha avuto origine dal mondo, << sia
anatema >>. Ché << il secondo uomo viene dal cielo >> , e
<< quale uomo celeste, tali sono gli uomini celesti >> e <<
nessuno è risalito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il figlio
dell'uomo >>: quante sono le espressioni di questo genere, tutte si deve
credere che siano state pronunciate a causa dell'unione con l'uomo
celeste; 31). così come le parole << tutto è stato creato
per mezzo di Cristo >> e << Dio abita nei nostri cuori >> non
sono state dette in riferimento all'aspetto visibile di Dio ma in riferimento
all'aspetto di lui, che si vede con l'intelletto, perché, come le due nature si
mescolano, così si confondono anche le denominazioni e si compenetrano l'una
nell'altra in rapporto alla congiunzione reciproca delle due nature.
32. Se uno ha riposto la sua speranza in un
uomo privo di intelletto, costui è veramente insensato e non è degno di essere
salvato nella sua totalità. Poiché quello che non è stato assunto da Cristo è
rimasto non sanato, mentre quello che ha formato un'unione con Dio è stato
anche salvato. 33). Se il peccato fu
commesso da un mezzo Adamo, allora è la metà dell'uomo anche quello che è stato
assunto e salvato da Cristo. Se invece ha peccato Adamo nella sua totalità,
allora l'uomo è stato unito a colui che è stato generato nella sua totalità e
tutto intero si salva. Non ci guardiamo di malocchio, dunque, per questa
salvezza completa e non circondino la figura del Salvatore di ossa e di nervi
solamente, cioè di un uomo dipinto e non reale!
34. Se l'uomo di Cristo, infatti, è privo di
anima, questo lo sostengono anche gli Ariani per attribuire alla natura divina
incarnata la passione, perché secondo loro quello che muove il corpo è anche
quello che soffre. Se, invece, è un essere dotato di anima, ma non dotato di
intelletto, come può essere un uomo? Che l'uomo non è un essere vivente privo
di intelletto. 35). E allora sembra
inevitabile che questo aspetto esteriore, cioè la sua << tenda >>,
fosse quello di un uomo, mentre la sua anima sarebbe quella di un cavallo o di
un bue o di qualche altro essere privo di intelletto. Allora sarà questo essere
che viene salvato; e allora la Verità mi ha ingannato, perché io, che mi vanto
di essere salvato, sono diverso da quello che ne riceve l'onore. Se, invece,
l'uomo è razionale e non è privo di intelletto, la smettano veramente costoro
di essere senza intelletto.
36.
<< Ma bastava >>, dicono, << che la natura divina
prendesse il posto dell'intelletto umano >>. Ma che mi riguarda questa
osservazione? La natura divina, se è unita con la sola carne umana, non può
costituire un uomo, così come non lo costituisce se è con la sola anima umana o
con la carne e con l'anima separate dall'intelletto, perché è soprattutto
l'intelletto che costituisce l'uomo. Conserva, dunque, l'uomo completo e unisci
ad esso la natura divina, se vuoi farmi un beneficio completo. 37).
<< Ma l'uomo>>, obiettano, << non poteva contenere due
esseri completi >>. Certamente no, se tu consideri la cosa sotto
l'aspetto corporeo: un recipiente di un medimno non contiene, infatti due
medimni, né il posto per il corpo solo può contenere due o più corpi. 38). Se, invece, tu consideri come due realtà
intellegibili e incorporee, allora osserva che io, da solo, contengo l'anima e
la ragione e l'intelletto e lo Spirito Santo; osserva che, ancor prima di me,
questo mondo, cioè il complesso formato di cose visibili e di cose
invisibili,contiene il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. 39). Questa, infatti, è la natura delle realtà
intellegibili, cioè quella di unirsi l'una con l'altra e con i corpi in modo
incorporeo e senza sottostare alla divisione. tanto è vero che, ad esempio,
molte voci sono comprese da un solo orecchio, e molti oggetti sono visti dai
medesimi organi visivi e l'odorato è esercitato dai medesimi organi olfattivi,
senza che le facoltà sensitive si danneggino vicendevolmente o si guastino, e
senza che gli oggetti percepiti dalla sensazione si facciano più piccoli a
causa del gran numero delle percezioni stesse.
Intelletto Anima e Corpo
40. << E come può essere perfetto
l'intelletto di un uomo o di un angelo se si congiunge con la natura divina,
per cui una sostanza è eliminata dalla presenza della sostanza più grande?
>>. Ma nemmeno il raggio del sole, infatti, è perfetto in paragone al
sole e non lo è un poco di umidità in confronto con un fiume: dovremmo perciò
quello che è più piccolo ed eliminare dalla casa il raggio del sole e dalla
terra l'umidità, perché vengano successivamente contenute dalla casa e dalla
terra le sostanze più grandi e più perfette?
41). Esaminiamo quindi come potranno contenersi due sostanze perfette,
come possa la casa contenere il raggio e il sole, come possa la terra contenere
l'umidità e il fiume, perché questo argomento è degno veramente di molta
attenzione. 42). O ignoriamo forse che
quello che è perfetto nei confronti di una sostanza è imperfetto nei confronti
di un'altra, come il colle rispetto alla montagna e il granello di senape
rispetto alla fava o a qualche altro seme più grande, anche se si può dire che
quel granello è più grande di altri dello stesso genere? O se no, ignorano come
si possa dire perfetto un angelo di fronte a Dio e l'uomo di fronte
all'angelo. 43). Dunque il nostro
intelletto è perfetto e dominatore, ma lo è nei confronti dell'anima e del
corpo; non lo è in sensi assoluto, in quanto è sottomesso e servo di Dio, e non
è dominatore o degno di onore tanto quanto lo è lui. 44). Giacché anche per il Faraone, Mosè era
come un dio, ma era servo di Dio, come sta scritto; e le stelle brillano nella
notte, ma sono nascoste dalla luce del sole, così che di giorno nemmeno si
vedono che ci sono; 45). e una piccola
lampada, se accostata ad un grande rogo, non perisce e non si vede e non si
distingue da lui, ma tutto quanto è rogo, perché la sostanza più forte vince.
46.
<< Ma il nostro intelletto >>, essi obiettano, << è
stato condannato >>. E la carne allora?
Non è stata condannata anch'essa? Allora, o spogli Cristo anche della
carne a causa del peccato o gli attribuisci anche l'intelletto a causa della
salvezza. Se è stato assunto da Cristo l'elemento peggiore perché fosse
santificato per mezzo dell'incarnazione, allora non sarà stato assunto
l'elemento migliore, perché fosse anch'esso santificato per mezzo dell'in
umanizzazione? Se il fango ricevette il lievito e divenne << un nuovo impasto >>, sapienti
che siete, l'immagine non sarà impastata con quel lievito e non sarà forse
mescolata a Dio, resa divina grazie alla natura di Dio? 47).
Aggiungiamo anche quest'altro punto: se l'intelletto viene assolutamente
rifiutato in quanto è peccatore ed è stato ed è stato condannato e per questo
motivo Cristo ha assunto, sì, il corpo ma non ha voluto l'intelletto, allora
c'è una possibilità di scusare coloro che peccano con l'intelletto: la
testimonianza di Dio dimostra esplicitamente che è impossibile curarlo. 48). Devo dire la cosa più importante? In
questo modo tu, illustrissimo, disonori il mio intelletto divenendo adoratore
della carne, se è vero che io sono adoratore dell'uomo: tu vuoi legare Dio alla
carne perché sei convinto che Dio non può essere legato in altro modo, e per
questo motivo tu elimini << il muro intermediario >>. 49). Ma qual è il mio ragionamento? E' quello
di una persona priva di filosofia e cultura: l'intelletto si mescola
all'intelletto, cioè alla sostanza che gli è più vicina e più affine, e attraverso
l'intelletto, che fa da intermediario tra la natura divina e la grossezza
umana, si è unito alla carne.
50. Vediamo, dunque, qual è il motivo del
divenire uomo, secondo loro, o del divenire carne, come essi dicono. Se è stato
quello di far circoscritto Dio, che altrimenti non è circoscritto, e perché Dio
si aggirasse con gli uomini per mezzo della carne come sotto un velo, spiritosa
è la loro mascherata e spiritosa è l'attuazione di questa finzione teatrale -
per non dire che Dio avrebbe anche potuto aver rapporto con noi in molti altri
modi, come è vero che precedentemente si era mostrato nel roveto di fuoco, o
nella forma umana. 51). Se, invece, si è
fatto uomo per cancellare la condanna del peccato santificando l'elemento
simile con il simile, come ebbe bisogno della carne a causa della carne che era
stata condannata, e dell'anima a causa dell'anima, allo stesso modo ebbe
bisogno anche dell'intelletto a causa dell'intelletto, che in Adamo non solo
peccò, ma anche fu il primo a sentire i sintomi del male, come dicono i medici
a proposito delle malattie. 52). Giacché
quell'essere che ricevette l'ordine non osservò l'ordine, quell'essere che non
osservò l'ordine fu anche quello che osò compiere la trasgressione; e quello
che commise la trasgressione ebbe anche bisogno in modo particolare della
salvezza; infine quello che ebbe bisogno della salvezza fu anche quello che fu
assunto da Cristo. Dunque, l'intelletto fu assunto da Cristo.
53). Questo è stato ormai dimostrato, anche
se non vogliono ammetterlo, per mezzo di necessità e di dimostrazioni
geometriche, come essi dicono. Tu invece ti comporti più o meno come se, quando
un uomo viene colpito in un occhio e in un piede, tu gli curassi il piede ma
lasciassi l'occhio senza cure; o come un pittore che non esegue una bella
pittura, e allora tu correggessi il dipinto, ma non ti occupassi del
pittore, come se lavorasse bene. 54). Se, infine, stretti da questi
ragionamenti, essi si rifugiano nell'espediente di dire che Dio può salvare
l'uomo anche senza assumere l'intelletto, allora è certo che lo può fare anche
senza la carne, col suo solo volere, così ,come egli ha compiuto e compie tutte
le altre opere senza bisogno del corpo umano. Allora elimina anche la carne
insieme con l'intelletto, in modo che l'opera della tua stoltezza sia
completa! 55). Ma costoro si lasciano
ingannare dalla lettera e corrono verso la carne perché ignorano la consuetudine
di esprimersi della Scrittura. E allora noi li istruiremo anche su questo.
56). Che in ogni punto della Scrittura Cristo sia
chiamato << uomo >> e << figlio dell'uomo >>, essi lo
sanno bene: che bisogno c'è, quindi, di ripeterlo? E si fanno forti
dell'affermazione che << il Logos divenne carne ed abitò tra noi >>
e per questo motivo eliminano dall'uomo la sua parte migliore, come fanno i
calzolai che eliminano dalle pelli le parti più grossolane, al fine di
incollare Dio con la carne umana,
57). allora costoro debbono dire
che Dio è Dio solo della carne e non anche dell'anima, perché sta scritto
<< Come gli hai dato il potere su ogni carne >> e: << Ogni carne
accorrerà a te >>, e << Benedica il tuo santo nome ogni carne
>>, vale a dire, ogni uomo.
58). Viceversa essi dovranno dire
che i nostri padri sono scesi nell'Egitto senza corpo e invisibili, e che il
Faraone mise in catene l'anima solamente di Giuseppe, perché è stato scritto: << disceso in
Egitto in settantacinquemila anime >> e: << Passò attraverso il ferro
la sua anima >>, cioè una sostanza che non può essere incatenata. 59).
Coloro che fanno simili affermazioni ignorano, infatti, che tali parole
sono pronunciate per via di sineddoche, e che il tutto viene designato per
mezzo della parte, come anche nella frase seguente: << I piccoli dei
corvi invocano Dio >>, perché sia indicato tutto il genere alato, e le
Pleiadi e Vespero ed Arturo vengono
menzionati invece di tutte le altre costellazioni e dell'ordine che le
governa.
La Carne e L'anima
60. E,
inoltre, l'amore di Dio nei nostri confronti non poteva manifestarsi in altro
modo se non ricordando la carne e dicendo che egli per amor nostro discese in
terra, discese, anzi, fino all'elemento peggiore. Ogni persona di buon senso,
infatti, ammetterà che la carne è di minor pregio dell'anima. 61).
Orbene, l'espressione: << Il Logos divenne carne >> mi
sembra che significhi la stessa cosa di quando si dice che egli è divenuto
peccato e maledizione, non nel senso che il Signore si sia trasformato in
peccato e in maledizione - come sarebbe possibile? - ma nel senso che,
accettando il peccato e la maledizione, assunse su di se i nostri peccati e le
nostre infermità. 62). Questo mi sembra che possa bastare per il
momento, perché tutti possano comprendere il mio pensiero: la cosa è chiara,
infatti. Ché noi stiamo scrivendo queste
considerazioni non per comporre un trattato ma per porre un freno all'errore,
mentre un ragionamento più completo su questi argomenti, se sarà necessario, lo
presenteremo per mezzo di considerazioni più dettagliate.
63. Ma quello che è più grave ancora di tutto
questo, noi non possiamo tralasciarlo. << Bisognerebbe che fossero
mutilati coloro che vi turbano >> e introducono un altro giudaismo e
un'altra circoncisione e altri sacrifici.
64). Ché se è vero questo, che cosa impedisce che Cristo nasca una
seconda volta per abrogare queste prescrizioni e per essere tradito una seconda
volta da Giuda e per essere messo in croce e sepolto e risorgere, affinché si
compiano tutti gli avvenimenti nella medesima successione, secondo il ritorno
ciclico che piace ai pagani, quello per cui il movimento circolare degli astri
riconduce gli stessi avvenimenti sulla terra?
65). Che significato ha, infatti,
questo vostro sorteggio, per cui avvengono solo alcune delle cose avvenute
allora, mentre altre non vengono menzionate? Lo spieghino i sapienti, che si
vantano del gran numero di libri che hanno scritto.
66. Ma siccome, gonfi di superbia per il
trattato che hanno scritto sulla Trinità, ci calunniano e dicono che noi non
possediamo una retta fede e adescano la massa dei fedeli, allora è necessario
che si sappia che Apollinare ha attribuito, sì, il nome di Dio allo Spirito
Santo, ma non gli ha conservato la potenza della natura divina. 67). Se, infatti, la Trinità è composta da un
essere grande e da uno più grande del primo e da uno più grande di tutti, come
da uno splendore e da un raggio e dal sole ( vale a dire dallo Spirito, dal
Figlio e dal Padre ), come è stato esposto a chiare lettere nei suoi scritti,
questo non è altro che una scala della natura divina, la quale non porta al
cielo, ma fa discendere dal cielo. 68)
. Noi, invece, conosciamo Dio il Padre
il Figlio e lo Spirito Santo, e questi non sono dei puri nomi che dividono dignità
e potenze disuguali, ma un'unica e medesima denominazione, e parimenti un'unica
e medesima natura e sostanza e potenza dell'essere divino.
69 . Se uno pensa che questo sia stato detto
rettamente, ma ci rimprovera la nostra comunione con gli eretici, ci dimostri
che effettivamente questo comportamento è stato proprio del nostro modo di
vivere, e allora noi lo convinceremo del contrario o ci ritireremo. Ma prima del giudizio non è prudente fare
nessun altra innovazione, tanto più a proposito di un problema di tale
importanza e su questioni così gravi.
70). Noi, comunque, abbiamo chiamato e chiamiamo a testimoni di queste
nostre dottrine Dio e gli uomini. E nemmeno ora, sappilo, avremmo scritto
queste cose, se non vedessimo che la Chiesa è dilacerata e divisa da tutte le
altre mirabolanti invenzioni e soprattutto dal << concilio della vanità
>>, che ha luogo in questi giorni. 71). Ma se qualcuno nonostante quel
che noi diciamo e protestiamo, o per vantaggio personale o per paura degli uomini
o per meschinità fuori luogo o per il fatto che è mancato fino ad ora il
pastore e il governo o per il gusto delle stranezze o per l'inclinazione alle
novità, 72). ci respinge, non considerandoci meritevoli di nessuna
considerazione, mentre accorre da costoro e così divide in parti il bel corpo
della Chiesa, ebbene, costui subirà la condanna, chiunque egli sia, e renderà
conto a Dio il giorno del giudizio. 73).
Se poi i lunghi discorsi e i nuovi salteri, che hanno un suono opposto a quello
di Davide, e la piacevolezza dei metri vengono considerati come il terzo
Testamento, allora anche noi comporremo salmi e molto scriveremo in prosa e in
versi. Giacché anche noi crediamo di possedere lo Spirito di Dio, se questo è
grazia dello Spirito e non novità degli uomini.
74). Questo io voglio che tu attesti alla folla dei fedeli, affinché noi
non sentiamo questo peso, di trascurare una così grande calamità, e come se per
causa della nostra pigrizia questa malvagia dottrina trovasse pascolo e forza.
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