martedì 24 novembre 2015

Gregorio Nazianzeno - Lettere Teologiche


                     Gregorio Nazianzeno

                    Prima Lettera al Presbitero Cledonio

   1.  All'illustrissimo fratello, il carissimo a Dio e compagno di sacerdozio Cledonio, Gregorio invia i suoi saluti nel Signore.

   2. Vogliamo sapere cos'è questa novità che percorre tutta la Chiesa, per cui chiunque lo voglia, come sta scritto, << il primato che passa >>, si permettere di disperdere il gregge così ben guidato e di depredarlo con assalti furtivi, o meglio con insegnamenti ladreschi e assurdi.  3). Se, infatti, quelli che or ora sono venuti da te avevano da rimproverarci qualcosa a proposito della fede, neppure in tal caso avrebbero dovuto osare tanto senza avvertirci.  4). Dovevano, infatti, prima persuaderci o lasciarsi persuadere da noi, se è vero che si deve fare conto anche di noi, che abbiamo timor di Dio, abbiamo sofferto in difesa della sua parola e abbiamo giovato alla Chiesa: soltanto allora, se proprio lo volevamo, potevamo proporre le loro novità, e, in tal caso, la loro prepotenza avrebbe potuto avere anche qualche giustificazione.  5). Ma poiché la nostra fede è stata proclamata per iscritto e non per iscritto, qui da noi e in paesi lontani, affrontando pericoli  e senza correr pericoli, come possono gli uni accingersi a siffatti comportamenti e gli altri tollerare tutto ciò senza fiatare?   6).  E non è ancora grave - per quanto grave esso sia - il fatto che certuni istillino nelle anime più sprovvedute la loro perversa dottrina; più grave è il fatto che costoro ci calunniano,  gabellandoci per loro compagni di dottrine e di pensiero.  7).  Essi circondano l'amo con l'esca e per mezzo di questo espediente compiono disonestamente quanto si sono proposti, e fanno della loro semplicità, che ci induceva a guardarli fraternamente e non come se fossero degli estranei, uno strumento per la loro malvagità.  8). Non solo, ma vanno affermando di essere stati accettati dal sinodo dell'Occidente, a quanto mi risulta, mentre esso li aveva precedentemente condannati, come tutti sanno.  9).  Se, dunque, quelli che seguono il pensiero di Apollinare furono accettati, o recentemente o prima, ce lo dimostrino, e li accoglieremo in mezzo a noi. E' chiaro, infatti, che questo è avvenuto ( se è avvenuto ) perché sono stati in accordo con la retta parola, e, se è avvenuto questo, non può essere diversamente.  10).  E lo dovranno mostrare senza alcun dubbio per mezzo del decreto sinodale o per mezzo di lettere di comunicazione: ché questa è la norma dei sinodi.  11). Ma se queste sono solamente parole e invenzioni per farsi belli e per procurarsi credibilità presso la gente, grazie all'autorità delle persone, insegna loro a starsene buoni e confutati. Noi pensiamo infatti, che questo comportamento si addica al tuo modo di agire e alla tua retta fede.  12 .  Non ingannino gli altri, questi uomini, e non si ingannino essi stessi, ammettendo che l'uomo del Signore, come essi lo chiamano, sia stato privo di intelletto, o piuttosto che lo sia stato il Signore e Dio nostro.  13). Ché noi non separiamo l'uomo dalla natura divina, ma insegniamo che ci fu un unico e medesimo, e che questi prima non era uomo, ma Dio e Figlio di Dio solamente e anteriore ai secoli, senza unione con il corpo e con tutto quello che appartiene al corpo;  14).  Alla fine dei tempi è divenuto anche uomo, che egli assunse per la nostra salvezza; passabile nella carne, impassibile per la natura divina, circoscritto nel corpo, non circoscritto nello spirito;  15). Inoltre il medesimo si è fatto terrestre e celeste insieme, visibile e comprensibile con l'intelletto, comprensibile e incomprensibile, affinché nella sua totalità di uomo e Dio insieme, fosse riplasmato tutto l'uomo che era caduto sotto il potere del peccato.

 

                                        Maria Genitrice di Dio

  16.  Se uno non crede che la Santa Maria sia genitrice di Dio, costui è separato da Dio. Se uno crede che il Logos sia passato attraverso la Vergine come attraverso un canale e non invece che in lei esso sia stato formato in modo divino e umano, insieme - divino in quanto senza la partecipazione di un uomo; umano, in quanto secondo la legge del parto - ,costui è parimenti ateo.  17).  Se uno pensa che sia stato formato l'uomo e che poi Dio lo abbia assunto, è condannato. Perché questo non significa la generazione di Dio, bensì il negare la generazione.  18).  Se uno introduce due figli, uno che proviene da Dio e dal Padre, e un secondo figlio che proviene dalla madre, e non uno solo e il medesimo, possa costui ,perdere l'adozione a figlio di Dio, promessa a coloro che credono rettamente.  19). Ché due sono le nature, Dio e l'uomo, poiché nell'uomo vi sono l'anima e il corpo; ma non si tratta di due figli né di due dei. Allo stesso modo, in questa terra non ci sono due uomini, sebbene Paolo abbia così definito la parte interiore e la parte esteriore dell'uomo.  20).  E se bisogna esprimersi concisamente, le sostanze da cui è composto il Salvatore sono una e un'altra, dal momento che l'invisibile non è la stessa cosa del visibile e ciò che è al di fuori del tempo non si identifica con quello che è soggetto al tempo, ma non vi sono << uno >> e  << un altro >>: non sia mai!  21). Le due sostanze, infatti, diventano un essere solo per mezzo della loro mescolanza, dato che Dio si incarna e l'uomo diventa divino - o comunque lo si voglia definire. Io dico << una sostanza e un'altra >> nel significato opposto a quello che si applica alla Trinità. Nell'ambito della Trinità, infatti, vi è uno e un altro, perché non dobbiamo confondere le ipostasi, ma non una e un'altra sostanza: una cosa sola, infatti, sono i Tre, e la medesima, quanto alla natura divina.

22.  Chi dice che nel Cristo la divinità ha operato per grazia, come in un profeta, e che non è stata congiunta e unita secondo la sostanza, possa essere privo dell'opera più alta, o meglio, possa essere ripieno dell'opera opposta.  Se uno adora colui che è stato crocifisso, << sia anatema >> e sia e sia classificato insieme ai deicidi.  23). Se uno dice che Cristo è stato giudicato degno della adozione a figlio di Dio in seguito alle opere da lui compiute o dopo il battesimo o dopo la sua risurrezione dai morti, come quegli dei intrusi che i pagani si inventano, << sia anatema >>.  24). Quello che ha avuto inizio o progredisce o riceve la perfezione non è Dio, anche se dice così per il fatto che Cristo si è manifestato gradatamente.  25). Se uno dice che adesso Cristo ha deposto la carne e che la natura divina si è spogliata del proprio corpo, e che tale natura non è e non verrà insieme con la carne assunta da Cristo, possa costui non vedere la gloria della parusia.  26). Dov'è, infatti, il corpo, ora, se non insieme con colui che lo assume? Non è certamente riposto nel sole, secondo le scempiaggini insegnate dai Manichei, i quali vorrebbero onorarlo con questo disonore;  27). e nemmeno si è diffuso e dissolto nell'aria, come si verifica ,per ,la voce o come svanisce un profumo o come balena il lampo, che non si ferma.  28). Dove mettiamo allora le parole della Scrittura, che egli sarebbe stato toccato dopo la risurrezione e che un giorno sarà visto da coloro che lo hanno trafitto? Certo, la natura divina di per sé è invisibile!  29). Ma verrà insieme con il suo corpo (questa è la mia interpretazione),e verrà così come fu visto dai discepoli sul monte, o si mostrò loro, allorquando la sua natura divina aveva un'enorme preponderanza sulla sua carne. Come stiamo dicendo questo per respingere certi sospetti nei nostri confronti, così le parole precedenti sono state da noi dette per confutare questa nuova dottrina.

  30. Se qualcuno viene a dire che la carne di Cristo è discesa dal cielo e che non ha avuto origine dal mondo, << sia anatema >>. Ché << il secondo uomo viene dal cielo >> , e << quale uomo celeste, tali sono gli uomini celesti >> e << nessuno è risalito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il figlio dell'uomo >>: quante sono le espressioni di questo genere, tutte si deve credere che siano state pronunciate a causa dell'unione con l'uomo celeste;  31).  così come le parole << tutto è stato creato per mezzo di Cristo >> e << Dio abita nei nostri cuori >> non sono state dette in riferimento all'aspetto visibile di Dio ma in riferimento all'aspetto di lui, che si vede con l'intelletto, perché, come le due nature si mescolano, così si confondono anche le denominazioni e si compenetrano l'una nell'altra in rapporto alla congiunzione reciproca delle due nature.

  32. Se uno ha riposto la sua speranza in un uomo privo di intelletto, costui è veramente insensato e non è degno di essere salvato nella sua totalità. Poiché quello che non è stato assunto da Cristo è rimasto non sanato, mentre quello che ha formato un'unione con Dio è stato anche salvato.  33). Se il peccato fu commesso da un mezzo Adamo, allora è la metà dell'uomo anche quello che è stato assunto e salvato da Cristo. Se invece ha peccato Adamo nella sua totalità, allora l'uomo è stato unito a colui che è stato generato nella sua totalità e tutto intero si salva. Non ci guardiamo di malocchio, dunque, per questa salvezza completa e non circondino la figura del Salvatore di ossa e di nervi solamente, cioè di un uomo dipinto e non reale!

  34. Se l'uomo di Cristo, infatti, è privo di anima, questo lo sostengono anche gli Ariani per attribuire alla natura divina incarnata la passione, perché secondo loro quello che muove il corpo è anche quello che soffre. Se, invece, è un essere dotato di anima, ma non dotato di intelletto, come può essere un uomo? Che l'uomo non è un essere vivente privo di intelletto.  35). E allora sembra inevitabile che questo aspetto esteriore, cioè la sua << tenda >>, fosse quello di un uomo, mentre la sua anima sarebbe quella di un cavallo o di un bue o di qualche altro essere privo di intelletto. Allora sarà questo essere che viene salvato; e allora la Verità mi ha ingannato, perché io, che mi vanto di essere salvato, sono diverso da quello che ne riceve l'onore. Se, invece, l'uomo è razionale e non è privo di intelletto, la smettano veramente costoro di essere senza intelletto.

  36.  << Ma bastava >>, dicono, << che la natura divina prendesse il posto dell'intelletto umano >>. Ma che mi riguarda questa osservazione? La natura divina, se è unita con la sola carne umana, non può costituire un uomo, così come non lo costituisce se è con la sola anima umana o con la carne e con l'anima separate dall'intelletto, perché è soprattutto l'intelletto che costituisce l'uomo. Conserva, dunque, l'uomo completo e unisci ad esso la natura divina, se vuoi farmi un beneficio completo.  37).  << Ma l'uomo>>, obiettano, << non poteva contenere due esseri completi >>. Certamente no, se tu consideri la cosa sotto l'aspetto corporeo: un recipiente di un medimno non contiene, infatti due medimni, né il posto per il corpo solo può contenere due o più corpi.  38). Se, invece, tu consideri come due realtà intellegibili e incorporee, allora osserva che io, da solo, contengo l'anima e la ragione e l'intelletto e lo Spirito Santo; osserva che, ancor prima di me, questo mondo, cioè il complesso formato di cose visibili e di cose invisibili,contiene il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo.  39).  Questa, infatti, è la natura delle realtà intellegibili, cioè quella di unirsi l'una con l'altra e con i corpi in modo incorporeo e senza sottostare alla divisione. tanto è vero che, ad esempio, molte voci sono comprese da un solo orecchio, e molti oggetti sono visti dai medesimi organi visivi e l'odorato è esercitato dai medesimi organi olfattivi, senza che le facoltà sensitive si danneggino vicendevolmente o si guastino, e senza che gli oggetti percepiti dalla sensazione si facciano più piccoli a causa del gran numero delle percezioni stesse.

 

                         Intelletto Anima e Corpo

  40. << E come può essere perfetto l'intelletto di un uomo o di un angelo se si congiunge con la natura divina, per cui una sostanza è eliminata dalla presenza della sostanza più grande? >>. Ma nemmeno il raggio del sole, infatti, è perfetto in paragone al sole e non lo è un poco di umidità in confronto con un fiume: dovremmo perciò quello che è più piccolo ed eliminare dalla casa il raggio del sole e dalla terra l'umidità, perché vengano successivamente contenute dalla casa e dalla terra le sostanze più grandi e più perfette?  41). Esaminiamo quindi come potranno contenersi due sostanze perfette, come possa la casa contenere il raggio e il sole, come possa la terra contenere l'umidità e il fiume, perché questo argomento è degno veramente di molta attenzione.  42). O ignoriamo forse che quello che è perfetto nei confronti di una sostanza è imperfetto nei confronti di un'altra, come il colle rispetto alla montagna e il granello di senape rispetto alla fava o a qualche altro seme più grande, anche se si può dire che quel granello è più grande di altri dello stesso genere? O se no, ignorano come si possa dire perfetto un angelo di fronte a Dio e l'uomo di fronte all'angelo.  43). Dunque il nostro intelletto è perfetto e dominatore, ma lo è nei confronti dell'anima e del corpo; non lo è in sensi assoluto, in quanto è sottomesso e servo di Dio, e non è dominatore o degno di onore tanto quanto lo è lui.  44). Giacché anche per il Faraone, Mosè era come un dio, ma era servo di Dio, come sta scritto; e le stelle brillano nella notte, ma sono nascoste dalla luce del sole, così che di giorno nemmeno si vedono che ci sono;  45). e una piccola lampada, se accostata ad un grande rogo, non perisce e non si vede e non si distingue da lui, ma tutto quanto è rogo, perché la sostanza più forte vince.

  46.  << Ma il nostro intelletto >>, essi obiettano, << è stato condannato >>. E la carne allora?  Non è stata condannata anch'essa? Allora, o spogli Cristo anche della carne a causa del peccato o gli attribuisci anche l'intelletto a causa della salvezza. Se è stato assunto da Cristo l'elemento peggiore perché fosse santificato per mezzo dell'incarnazione, allora non sarà stato assunto l'elemento migliore, perché fosse anch'esso santificato per mezzo dell'in umanizzazione? Se il fango ricevette il lievito e divenne  << un nuovo impasto >>, sapienti che siete, l'immagine non sarà impastata con quel lievito e non sarà forse mescolata a Dio, resa divina grazie alla natura di Dio?  47).  Aggiungiamo anche quest'altro punto: se l'intelletto viene assolutamente rifiutato in quanto è peccatore ed è stato ed è stato condannato e per questo motivo Cristo ha assunto, sì, il corpo ma non ha voluto l'intelletto, allora c'è una possibilità di scusare coloro che peccano con l'intelletto: la testimonianza di Dio dimostra esplicitamente che è impossibile curarlo.  48). Devo dire la cosa più importante? In questo modo tu, illustrissimo, disonori il mio intelletto divenendo adoratore della carne, se è vero che io sono adoratore dell'uomo: tu vuoi legare Dio alla carne perché sei convinto che Dio non può essere legato in altro modo, e per questo motivo tu elimini << il muro intermediario >>.  49). Ma qual è il mio ragionamento? E' quello di una persona priva di filosofia e cultura: l'intelletto si mescola all'intelletto, cioè alla sostanza che gli è più vicina e più affine, e attraverso l'intelletto, che fa da intermediario tra la natura divina e la grossezza umana, si è unito alla carne.

  50. Vediamo, dunque, qual è il motivo del divenire uomo, secondo loro, o del divenire carne, come essi dicono. Se è stato quello di far circoscritto Dio, che altrimenti non è circoscritto, e perché Dio si aggirasse con gli uomini per mezzo della carne come sotto un velo, spiritosa è la loro mascherata e spiritosa è l'attuazione di questa finzione teatrale - per non dire che Dio avrebbe anche potuto aver rapporto con noi in molti altri modi, come è vero che precedentemente si era mostrato nel roveto di fuoco, o nella forma umana.  51). Se, invece, si è fatto uomo per cancellare la condanna del peccato santificando l'elemento simile con il simile, come ebbe bisogno della carne a causa della carne che era stata condannata, e dell'anima a causa dell'anima, allo stesso modo ebbe bisogno anche dell'intelletto a causa dell'intelletto, che in Adamo non solo peccò, ma anche fu il primo a sentire i sintomi del male, come dicono i medici a proposito delle malattie.  52). Giacché quell'essere che ricevette l'ordine non osservò l'ordine, quell'essere che non osservò l'ordine fu anche quello che osò compiere la trasgressione; e quello che commise la trasgressione ebbe anche bisogno in modo particolare della salvezza; infine quello che ebbe bisogno della salvezza fu anche quello che fu assunto da Cristo. Dunque, l'intelletto fu assunto da Cristo.

  53). Questo è stato ormai dimostrato, anche se non vogliono ammetterlo, per mezzo di necessità e di dimostrazioni geometriche, come essi dicono. Tu invece ti comporti più o meno come se, quando un uomo viene colpito in un occhio e in un piede, tu gli curassi il piede ma lasciassi l'occhio senza cure; o come un pittore che non esegue una bella pittura, e allora tu correggessi il dipinto, ma non ti occupassi del pittore,  come se lavorasse bene.  54). Se, infine, stretti da questi ragionamenti, essi si rifugiano nell'espediente di dire che Dio può salvare l'uomo anche senza assumere l'intelletto, allora è certo che lo può fare anche senza la carne, col suo solo volere, così ,come egli ha compiuto e compie tutte le altre opere senza bisogno del corpo umano. Allora elimina anche la carne insieme con l'intelletto, in modo che l'opera della tua stoltezza sia completa!  55). Ma costoro si lasciano ingannare dalla lettera e corrono verso la carne perché ignorano la consuetudine di esprimersi della Scrittura. E allora noi li istruiremo anche su questo.

  56).  Che in ogni punto della Scrittura Cristo sia chiamato << uomo >> e << figlio dell'uomo >>, essi lo sanno bene: che bisogno c'è, quindi, di ripeterlo? E si fanno forti dell'affermazione che << il Logos divenne carne ed abitò tra noi >> e per questo motivo eliminano dall'uomo la sua parte migliore, come fanno i calzolai che eliminano dalle pelli le parti più grossolane, al fine di incollare Dio con la carne umana,  57).  allora costoro debbono dire che Dio è Dio solo della carne e non anche dell'anima, perché sta scritto << Come gli hai dato il potere su ogni carne >> e: << Ogni carne accorrerà a te >>, e << Benedica il tuo santo nome ogni carne >>, vale a dire, ogni uomo.  58).  Viceversa essi dovranno dire che i nostri padri sono scesi nell'Egitto senza corpo e invisibili, e che il Faraone mise in catene l'anima solamente di Giuseppe,  perché è stato scritto: << disceso in Egitto in settantacinquemila anime >> e: << Passò attraverso il ferro la sua anima >>, cioè una sostanza che non può essere incatenata.  59).  Coloro che fanno simili affermazioni ignorano, infatti, che tali parole sono pronunciate per via di sineddoche, e che il tutto viene designato per mezzo della parte, come anche nella frase seguente: << I piccoli dei corvi invocano Dio >>, perché sia indicato tutto il genere alato, e le Pleiadi e Vespero ed Arturo vengono  menzionati invece di tutte le altre costellazioni e dell'ordine che le governa.

 

           La Carne e L'anima

  60.  E, inoltre, l'amore di Dio nei nostri confronti non poteva manifestarsi in altro modo se non ricordando la carne e dicendo che egli per amor nostro discese in terra, discese, anzi, fino all'elemento peggiore. Ogni persona di buon senso, infatti, ammetterà che la carne è di minor pregio dell'anima.  61).  Orbene, l'espressione: << Il Logos divenne carne >> mi sembra che significhi la stessa cosa di quando si dice che egli è divenuto peccato e maledizione, non nel senso che il Signore si sia trasformato in peccato e in maledizione - come sarebbe possibile? - ma nel senso che, accettando il peccato e la maledizione, assunse su di se i nostri peccati e le nostre infermità.  62).  Questo mi sembra che possa bastare per il momento, perché tutti possano comprendere il mio pensiero: la cosa è chiara, infatti. Ché  noi stiamo scrivendo queste considerazioni non per comporre un trattato ma per porre un freno all'errore, mentre un ragionamento più completo su questi argomenti, se sarà necessario, lo presenteremo per mezzo di considerazioni più dettagliate.

  63. Ma quello che è più grave ancora di tutto questo, noi non possiamo tralasciarlo. << Bisognerebbe che fossero mutilati coloro che vi turbano >> e introducono un altro giudaismo e un'altra circoncisione e altri sacrifici.  64). Ché se è vero questo, che cosa impedisce che Cristo nasca una seconda volta per abrogare queste prescrizioni e per essere tradito una seconda volta da Giuda e per essere messo in croce e sepolto e risorgere, affinché si compiano tutti gli avvenimenti nella medesima successione, secondo il ritorno ciclico che piace ai pagani, quello per cui il movimento circolare degli astri riconduce gli stessi avvenimenti sulla terra?  65).  Che significato ha, infatti, questo vostro sorteggio, per cui avvengono solo alcune delle cose avvenute allora, mentre altre non vengono menzionate? Lo spieghino i sapienti, che si vantano del gran numero di libri che hanno scritto.

  66. Ma siccome, gonfi di superbia per il trattato che hanno scritto sulla Trinità, ci calunniano e dicono che noi non possediamo una retta fede e adescano la massa dei fedeli, allora è necessario che si sappia che Apollinare ha attribuito, sì, il nome di Dio allo Spirito Santo, ma non gli ha conservato la potenza della natura divina.  67). Se, infatti, la Trinità è composta da un essere grande e da uno più grande del primo e da uno più grande di tutti, come da uno splendore e da un raggio e dal sole ( vale a dire dallo Spirito, dal Figlio e dal Padre ), come è stato esposto a chiare lettere nei suoi scritti, questo non è altro che una scala della natura divina, la quale non porta al cielo, ma fa discendere dal cielo.  68) .  Noi, invece, conosciamo Dio il Padre il Figlio e lo Spirito Santo, e questi non sono dei puri nomi che dividono dignità e potenze disuguali, ma un'unica e medesima denominazione, e parimenti un'unica e medesima natura e sostanza e potenza dell'essere divino.

  69 . Se uno pensa che questo sia stato detto rettamente, ma ci rimprovera la nostra comunione con gli eretici, ci dimostri che effettivamente questo comportamento è stato proprio del nostro modo di vivere, e allora noi lo convinceremo del contrario o ci ritireremo.  Ma prima del giudizio non è prudente fare nessun altra innovazione, tanto più a proposito di un problema di tale importanza e su questioni così gravi.  70). Noi, comunque, abbiamo chiamato e chiamiamo a testimoni di queste nostre dottrine Dio e gli uomini. E nemmeno ora, sappilo, avremmo scritto queste cose, se non vedessimo che la Chiesa è dilacerata e divisa da tutte le altre mirabolanti invenzioni e soprattutto dal << concilio della vanità >>, che ha luogo in questi giorni. 71). Ma se qualcuno nonostante quel che noi diciamo e protestiamo, o per vantaggio personale o per paura degli uomini o per meschinità fuori luogo o per il fatto che è mancato fino ad ora il pastore e il governo o per il gusto delle stranezze o per l'inclinazione alle novità, 72). ci respinge, non considerandoci meritevoli di nessuna considerazione, mentre accorre da costoro e così divide in parti il bel corpo della Chiesa, ebbene, costui subirà la condanna, chiunque egli sia, e renderà conto a Dio il giorno del giudizio.  73). Se poi i lunghi discorsi e i nuovi salteri, che hanno un suono opposto a quello di Davide, e la piacevolezza dei metri vengono considerati come il terzo Testamento, allora anche noi comporremo salmi e molto scriveremo in prosa e in versi. Giacché anche noi crediamo di possedere lo Spirito di Dio, se questo è grazia dello Spirito e non novità degli uomini.  74). Questo io voglio che tu attesti alla folla dei fedeli, affinché noi non sentiamo questo peso, di trascurare una così grande calamità, e come se per causa della nostra pigrizia questa malvagia dottrina trovasse pascolo e forza.

 

                                   

 

 

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